Ricordiamo che il decreto originario fu emanato per "privatizzare" le modalità di effettuazione delle delle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro (art. 71, comma 12 del TUS), ossia per individuare le condizioni per cui anche le società private, a fronte di precisi criteri, sono abilitate in apposito albo a svolgere le funzioni di "verificatori" (se ne possono avvalere anche INAIL ed ASL). La proroga è stata motivata sulla necessità di completare il passaggio delle competenze istituzionali dall'ISPESL (ormai soppresso) all'INAIL, così come di avere un maggiore coinvolgimento della Conferenza Unificata Stato Regioni.
