domenica 15 maggio 2011

Il registro di cantiere e gli atti del coordinatore

La redazione di "i-Lib" continua il lavoro di recensione delle pubblicazioni che hanno per oggetto la "documentazione di cantiere". Il riferimento è al libro di Vincenzo Mainardi, pubblicato per le edizioni Grafill, dal titolo "Il registro di cantiere e gli atti del coordinatore". La recensione del testo parte da quanto concluso per il precedente post dell'8 maggio 2011 e relativo al libro di Massimo e Carlo Caroli intitolato "La documentazione per la sicurezza in cantiere". Dal punto di vista prettamente formale entrambi i testi sono ben fatti e completi ed il testo di Mainardi, essendo accompagnato anche da CD con relativo software per la gestione della documentazione (sia Win che Mac) è, indubbiamente, completo. Le perplessità sorgono quando si passa dalla valutazione formale a quella sostanziale.
I dubbi, infatti, iniziano già dai titoli. Sia quello di Caroli che di Mainardi potrebbero fuorviare il lettore, facendo presupporre argomenti del tutto diversi che, invece, convergono per la maggior parte sulla corrispondenza che potrebbe intercorrere tra il coordinatore per la sicurezza (in fase di progettazione ed esecuzione) ed il committente e le imprese esecutrici (il titolo di Mainardi, in verità, esplicita anche il termine "atti del coordinatore"). Il 90% del testo, infatti, non è altro che una elencazione degli atti amministrativi che intercorrerebbero per legge tra i diversi soggetti attivi per la sicurezza in cantiere: comunicazione di coordinamento, verifica degli atti, richieste di informazioni, convocazioni di riunioni. Ben poco si trova, invece, del citato "registro di cantiere", ne dal punto di vista dell'elaborazione teorica che dallo sviluppo di esempi pratici; al pari di come, nella precedente recensione, si evidenziasse che di "documenti ufficiali di cantiere" non vi fosse traccia nel testo dei Caroli. Il lettore, quindi, potrebbe essere tratto in inganno ed acquistare due differenti libri (sia come autori che come case editrici) che però, nella sostanza, si rivelano essere identici. Anche in questo caso diviene lecito porsi la domanda se quasi 30 euro di acquisto siano corretti, ovverosia se si fa il confronto con materiali molto più precisi e dettagliati presenti gratuitamente sulla rete (vedasi l'esempio dell'Ance di Livorno con il suo "Quaderno di cantiere"). Ritorna, quindi, la forte perplessità sul ruolo degli editori specialistici e sull'effettivo controllo qualitativo che realizzano sulle loro produzioni, sul controllo scientifico del prodotto commercializzato.

VOTO FINALE = 6



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